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Parroci

 

Nel 1444 la chiesa di S. Caterina esisteva ed aveva un suo beneficio, ma non aveva un suo sacerdote, era unita a S. Nicolò di Altissimo il cui parroco, Corrado di Alemagna, prestava servizio religioso anche nella piccola comunità di Cerealto.  

Non è dato sapere per quanto tempo S. Caterina di Cerealto sia rimasta incorporata nella parrocchia di S. Nicolò di Altissimo.  

Con certezza si sa che nel 1525 S. Caterina aveva il suo parroco don Leonardo "de Velchio in Alemania, diocesis Cariensis". Con questo sacerdote il Comune aveva sostenuto una dura vertenza giudiziaria e per allontanarlo dovette accettare di dargli 31 ducati.

Gli uomini di Cerealto intendevano sostituire Leonardo de Allemagna col sacerdote Pietro da Magrè. La cosa però non è chiara perchè nel verbale della visita pastorale del 25 maggio 1530 si legge che prestava servizio a Cerealto don Cristiano da Valli a ciò incaricato "per quemdam Leonardum Alemanie rectorem" 

1533 Sacerdote Battista da Cornedo "rector ecclesie Cerealti". 

1540 Sacerdote Antonio fu Pietro dai Sandri "rector".

1567 Don Giovanni Sandri "iconomus dicte ecclesie S. Caterine".

A quest'epoca deve essere iniziato un periodo di lunga vacanza per la chiesa di S. Caterina, forse perchè le condizioni di vita del suo sacerdote erano troppo misere. Non si esclude che per due o tre decenni la gente di Cerealto sia ricorsa, per il servizio religioso, a S. Nicolò di Altissimo. 

1594 Don Francesco Cancinello, già parroco di Altissimo. Non si sa quanti anni sia durato in carica detto don Cancinello, ma è probabile che non sia stato neppure approvato dal Vescovo. Infatti, in data 15 marzo 1597, il Vescovo Michele Priuli approvava la elezione di don Orazio Reniero (in carica fino al 1632) il quale succedeva al deposto don Curzio Avveduto. 

Fino al 1634 non si era trovato un successore; l'arciprete di Valdagno, in occasione della visita vicariale del 24 gennaio 1634, annotava che vi prestava servizio il parroco di Castelvecchio.

1636 Don Pietro Cabianca, morì nel 1682, dopo 46 anni di servizio. 

1682 Don Francesco Visonà resse la parrocchia 31 anni.

1713 Don Francesco Cortivo Dalla Valle, parroco per 8 anni. 

1721 Don Santo Zerbato, 15 anni di servizio.

1736 Don Francesco Zordan, morì nel 1785, dopo 49 anni di servizio 

1785 Don Antonio Maria Sperman, parroco per 6 anni.  

1791 Don Gio. Maria Tecchio, 4 anni di servizio.

1795 Don Stanislao Bernardi, morto nel 1814, dopo 19 anni di servizio.

1814 Don Francesco Centomo, 12 anni di servizio.

1826 Don Antonio Zanrosso, morto nel 1840, resse la parrocchia per 14 anni. 

1841 Don Francesco Zerbato, morto nel 1871, dopo 30 anni di servizio.

1871 Don Gaetano Pertile, 16 anni di servizio.

1889 Don Cesare Pattoni, 3 anni di servizio.

1892 Don Francesco Zordan, parroco per 28 anni. 

1922 Don Carlo Soga, parroco per 26 anni 

1948 Don Luigi Carraro, parroco per 13 anni. 

1961 Don Angelo Addondi, parroco per 7 anni 

1968 Don Otello Facchin, parroco per 8 anni.

1976 Don Primo Gottardo, parroco per 5 anni 

1981 Don Adolfo Scolari, parroco per un anno.

1982 Don Gilberto Barbiero, morto il 9 aprile 1985 a 32 anni, dopo 3 anni di servizio. 

1985 Don Teobaldo Faliva, parroco per 5 anni. 

1990 Don Adriano Campiello, attuale parroco.

  

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 La Parrocchia godeva del "ius patronato", cioè i capifamiglia avevano il diritto di scegliere, con votazione, il Parroco fra una terna proposta dal Vescovo.

Tale privilegio, concesso nel 1594 dal Vescovo Michele Priuli, venne meno quando si trattò di scegliere il successore di don Angelo Addondi nel 1968. 

Infatti i capifamiglia, su invito del Vescovo Carlo Zinato, rinuciarono a tale diritto. 

Come "ricompensa" il Vescovo donò alla Parrocchia 300 mila lire che vennero utilizzate per l'acquisto dell'artistico altare mobile collocato nel presbiterio.